Mostra- Canti e cantine …

Fino a mercoledì 24 ottobre presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza rimarrà aperta una mostra bibliografica e documentaria particolare e di grande suggestione: Canti e cantine: voci e luoghi di una città vicina ai campi.

L’iniziativa è realizzata nell’ambito delle manifestazioni legate alla sagra dell’uva e del vino, che annualmente si tiene a Donnici, caratteristico borgo di Cosenza.

Per l’occasione è stato allestito, sempre nella Biblioteca Nazionale di Cosenza, l’interno di una cantina, a cura del gruppo scout di Fuscaldo.

La mostra è curata da Anna Maria Santoro, Massimo De Buono e da Rita Fiordalisi, che così la spiega: «Canti e cantine: voci e luoghi di una città vicina ai campi cerca di ripercorrere il tragitto che fa l'uva dalla campagna alle taverne di una volta ricercando gli umori, le sensazioni che si vivevano in quei luoghi bui, nascosti ma pieni di fascino, tra racconti e frivolezze di un'epoca che ha perso il suo fascino nelle pieghe della modernità».

La mostra bibliografica e documentaria nasce dalla collaborazione in atto tra l’Istituto culturale ed il comune di Cosenza al fine d’incentivare e dar voce a tutti quei luoghi e quegli spazi intrisi di vita che narrano attraverso di loro la storia della città.

Oltre ai testi monografici ed ai periodici esposti, l’evento si è arricchito con una serie di fotografie che raccontano la vita urbana ed il suo rapporto con il vino e del contributo dato dai cantinieri ancora attivi in città: Spinelli ai Rivocati e Spadafora in via XXIV maggio attivi dal 1960. Si conclude con un percorso attraverso le strade ed i vicoli del centro storico di Cosenza.

Da Portapiana a Corso Telesio, dalla Garruba ai vicoli di Santa Lucia alla ricerca di cantine, osterie e taverne che nel tempo hanno animato il borgo cittadino, riunendo intorno ad un tavolo l’animo vero e genuino del popolo che attraverso gli umori ed i profumi del dolce nettare narrano i sentimenti ed i dolori, la fatica e le sofferenze delle rinunce.

Luoghi di vita vissuta, pregni dei sapori della campagna d’intorno: lupini, garrube, tarallini, insieme a formaggi e salumi compagni del vino novello fanno da sfondo ai giochi“patrrunu e sutta” ed ai vizi di quel luogo tipicamente maschile.

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