Il peccato dell'ignoranza Calabrese, ha origini e riposa solidamente sulle spalle dei nostri antichi governanti. Borboni, Savoia, Fascismo. La responsabilità tra questi "Signori," va divisa in parti uguali, per il crimine culturale ed il danno che hanno arrecato alla popolazione meridionale. Fummo caratterizzati come "teste dure", persone incapaci di apprendere e imparare. Ai lettori voglio offrire tre esempi , prendendo a pretesto la mia famiglia. Mia nonna era il tipico esempio della donna dei nostri paesi : una persona analfabeta e vittima dell’ignoranza. Lei era la regola della cultura del tempo e, non l’eccezione Ai suoi tempi ed al tempo di mia madre, bastava essere capaci a svolgere le faccende domestiche e accudire la propria famiglia, saper leggere e scrivere non era essenziale, anzi. Mia madre era una donna di acuta intelligenza e fu ammessa alla prima classe elementare. Promossa alla seconda, mia nonna decise che saper firmare era sufficiente. A suo modo di pensare, il contenuto del documento era meno importante della firma stessa. Mia nonna,dirigente della famiglia, durante l’assenza di mio nonno, emigrato in America, le assegnò la gestione della capra di famiglia, grossa responsabilità, per pascolarla e di conseguenza mungerla. Mia madre imparò a leggere e scrivere, grazie all’insegnante Ermelinda Dominijanni, che ,preoccupata e impietosita dal numero di analfabeti in paese, decise d’aprire la “Scuola Festiva” e contribuire gratuitamente ad insegnare a leggere e scrivere ai ragazzi di allora. Ogni donna che aveva il desiderio di imparare a leggere e scrivere veniva invitata ed incoraggiata a partecipare alle lezioni scolastiche, durante il pomeriggio domenicale. Durante queste insolite domeniche scolastiche , mia madre mi portava con se e ambedue divenimmo alunni della stessa insegnante. Mia madre alla scuola festiva, io alla scuola pubblica.
A mio zio Luigi, forse il più intelligente della numerosa famiglia, composta da 10 persone, gli fu permesso di frequentare la scuola elementare. Completò la quarta e promosso in quinta, mia nonna,veramente Imperatrice della famiglia, riuscì a convincere l’insegnante di mio zio a bocciarlo. Nella sua mentalità , la cui origine io non conosco eccetto che sia il frutto dell’ignoranza, lei era convinta che la quarta classe elementare fosse la più importante e quindi ripetendola , non solo mio zio avrebbe conseguito 5 anni di scuola ma avrebbe imparato più cose. Ignoranza nutrisce ignoranza e le vittime si annegano nelle attitudini sociali create dall’ignoranza. In quel tempo mio zio, come tanti altri, emigrò in America e la storia che segue è orgoglio nella nostra famiglia. In pochi mesi, il povero emigrante calabrese giunto in America, comprese che la nascondendo la propria origine etnica, avrebbe aperto porte e opportunità agli emigranti Italiani . Fu così che Luigi Codispoti divenne “Louis C .Dollive” (Luigi Codispoti Dollive). Vi chiederete come mai il Dollive? Presto detto : la nostra famiglia era conosciuta dal soprannome “Ndollivu” e quindi , nel nostro paese, eravamo la famiglia dei”Ndollivi” . Mio zio era un uomo che sentiva come una colpa la sua “non cultura” ed era assetato di cultura, anche per questo è stato un uomo molto intelligente. Ai suoi figli trasferì tale passione . Due di questi sono :
1) James Codispoti Dollive, laureato in Ingegneria elettronica all’ Istituto Tecnico del New Jersey (Primo della sua classe). Completò il suo dottorato ( PHD) in Ingegneria elettronica presso l’università della Pennsylvania, nello stesso tempo si laureò in economia e commercio con alti onori nella scuola di economia Wharton. Della stessa Università, James adesso e Chief Financial Officer (Vice presidente e capo ufficiale delle finanze di Kraft Worldwide) e amministra un’entrata annuale di 30 miliardi di Dollari.
2) Louis Codispoti Dollive, laureato presso l’universita’Monmouth del New Jersey, è Presidente e General Manager della divisione di ITT con la responsabilità di supervisionare lo sviluppo, produzione e lancio di Satelliti di comunicazione.Come potete notare, l’intelligenza dei calabresi nel mondo, vola alta.
Vorrei raccontare un fatto che mi rende molto orgoglioso : ero ancora un ragazzo di 7 o 8 anni quando un giorno, passando vicino la casa del mio bisnonno, Vincenzo Codispoti e “Ndollivu” entrai per riempire le mie tasche di castagne “mpurnati”e fichi secchi; mio nonno mi domandò : “Angiulinu , duva vai?” Lui era un vecchio di 88 anni e per di più costretto a letto. Gli risposi : “vado all’Oratorio Festivo ad ascoltare il discorso di Mussolini”. E lui: “Mussolini è in Sant’Andrea?” “No pappù,” gli dissi,”parla alla radio”. –“La radio? Cos’e’ la radio?”, mi chiese. E io cercai come meglio potevo, di spiegargli che era come una cassa elettrica che trasmetteva la voce da lontano . Mi rispose : “Ah, quantu nda hànnu!! Vorrei vederla e sentirla prima del mio viaggio finale”. Non la vide ne la sentì, ma lui, vive nel genio di mio cugino. Tuttora, quando mio cugino è preoccupato per l’esito durante i lanci dei Satelliti, io lo rassicuro dicendogli che il nostro nonno, che non sapeva cosa fosse una radio, 70 anni fa, oggi non permetterebbe il fallimento di un suo nipote. Infatti ti protegge con l’orgoglio che solamente un progenitore analfabeta può nutrire verso i suoi eredi.
3) John Paul Ranieri,figlio di Dante Ranieri(Cugino e Cognato) laureato in Ingegneria chimica all’Universita’ di New York con Dottorato dalla Brown University di Rhode Island, è vice presidente della divisione di Dupont per lo sviluppo di energie alternative. Suo padre aveva solamente finito la quinta classe elementare.
Offro questi esempi, non come vanto di famiglia ma, come esempi dei miracoli che fioriscono quando le porte dell’ignoranza sono chiuse e l’evoluzione culturale fiorisce fornendo opportunità in base all’ abilità personale, senza riguardo al ceto sociale della persona. Siamo tutti ricchi d’intelligenza, usarla e’ il dovere di ogni persona. Mi domando,cari lettori,quanti James / Louis Dollive e John Ranieri furono sprecati da un sistema che rifiutò opportunità ai suoi figli? La responsabilità è dei governanti. Mirate in alto verso le stelle nei vostri sogni e ricordate il consiglio del nostro Dante:” Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza. Un caro saluto a tutti,
Angelo Iorfida,Canton,Ohio
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