Si ricorda che nel 1959, in data undici ottobre, a S. Nicola da Crissa, nel corso dei festeggiamenti in onore della Madonna del SS. Rosario, si verificava un drammatico evento che colpiva l’intera comunità. Durante i fuochi d’artificio una bomba cade sopra un cumulo di pietrisco in mezzo alla folla che assisteva allo spettacolo pirotecnico. Muoiono cinque giovane persone del luogo e dei paesi vicini e centinaia di feriti, alcuni gravi, vengono segnati per sempre.
L’evento ebbe una grande risonanza a livello nazionale.Tutti i giornali nazionali a cominciare dal “Corriere della Sera” e dalla “Domenica del Corriere” per non dire dei tanti giornali locali diedero in prima pagina la notizia drammatica che riguardava un piccolo paese contadino delle Serre dell’attuale provincia di Vibo Valentia.Quell’evento segnò la vita, la religione, i comportamenti, la memoria e la mentalità della popolazione, sia di quella rimasta in paese, sia di quella emigrata in varie parti del mondo e principalmente a Toronto.
Negli anni cinquanta-sessanta la comunità conosce anche episodi di storia civile, sociale, culturale che meritano di essere ricordati e che sono emblematici di più vasti mutamenti rinvenibili a livello nazionale.La commemorazione del drammatico evento, in cui la comunità mette in gioco tutta la propria pietas e il suo grande senso religioso, diventa così occasione per mettere in mostra la vita, la cultura, i riti, gli oggetti che contraddistinguono la dimensione quotidiana e festiva del paese in quegli anni.A partire da un evento doloroso si intende avviare una serie di manifestazioni culturali tese a recuperare la memoria visiva, sonora, orale, scritta di una comunità del Mezzogiorno vista nelle sue dinamiche interne e nei suoi molteplici rapporti con il mondo esterno.
L’intento è quello di portare avanti un discorso comunitario che veda coinvolti tutti i sannicolesi, nella raccolta dei materiali, nella riflessione, nell’ organizzazione e nella commemorazione dell’evento. L’iniziativa che vedrà impegnata la comunità nell’arco di un anno vuole essere anche occasione per creare nuove forme di socialità nel paese, per promuovere e incentivare iniziative turistiche e culturali, per favorire la conoscenza delle risorse del paese e avviare nuove forme di consapevolezza soprattutto tra le giovani generazioni. Il ricordo di un dramma viene così “recuperato” come elemento di speranza. Il passato viene riconosciuto e valorizzato nel presente e trasferito nel futuro.
Programma delle iniziative.
- Mostra documentaria di foto, oggetti, lettere, documenti, giornali riguardanti la vita quotidiana e festiva della comunità e testimonianze relative all’episodio del 1959. La mostra andrà realizzata in posti pubblici e privati che costituiscano un itinerario aperto e mobile della comunità di quel periodo, da consegnare alla consapevolezza delle persone di oggi, invitandole a un diverso rapporto con il “centro storico”. I documenti raccolti verranno poi schedati, classificati e conservati in una struttura pubblica come il nascente “Museo Crissa”.
- Realizzazione di un filmato documentario, da realizzare con esperti, che recuperi le memorie e le testimonianze dei protagonisti di quegli anni.
- Giornata commemorativa dell’11 ottobre con inaugurazione lapide realizzata da un moto artista da deporre nel luogo in cui si verificò il dramma.
Vista la complessità e la ricchezza culturale e scientifica delle iniziative proposte, l’Amministrazione comunale intende avvalersi per una collaborazione scientifica del Centro di Antropologie e Letterature del mediteranno dell’Unical.Intende inoltre coinvolgere pubbliche amministrazione, confraternite religiose, in primo luogo quella della Madonna del SS. Rosario, associazioni culturali, comunità di emigrati, studiosi locali, privati cittadini. Pertanto il progetto è stato trasmesso per il cofinanziamento alla Regione Calabria, alla Provincia di Vibo Valentia, alla Comunità Montana delle Serre ,al Ministero dei beni culturali e alla Commissione europea.
P Fera