Area storica di produzione e consumo. Riviera dei cedri, provincia di Cosenza.
Legame col territorio. La fascia di litorale tirrenico che va da Tortora a Cetraro, in Calabria, è l'unica zona italiana dove si coltiva il cedro. Tutta la produzione viene assorbita per celebrare le ricorrenze religiose ebraiche. Alla fine dell'estate vi giungono i rabbini a raccogliere personalmente, da piante non innestate, i cedri che servono alla festa del Sukkoth, che commemora l'attraversamento del deserto.
Descrizione del prodotto. Forma: ovale; pezzatura: circa 1 Kg; colore: verde chiaro; scorza: spessa, dal sapore dolce; polpa: ridotta con poco sugo; gusto: dolce- acidulo; aroma: intenso e gradevole.
Tecniche di produzione. Le piante, allevate in forma bassa, si moltiplicano per talea; esse sono sensibili al gelo, soggette alla gommosi e al mal secco e durante l'inverno vengono protette da speciali coperture.
Fioriscono durante tutto l'anno e la maturazione è scalare, mentre la raccolta si effettua dai primi di ottobre ai primi di dicembre. Nel cedro i frutti migliori derivano dalla fioritura di maggio e giugno.
Uso gastronomico. Vengono canditi e poi usati per la preparazione di dolci, ricoperti di cioccolato o consumati tal quali durante le feste natalizie.