
«Ma perchè - si chiedeva Venditti nell'introdurre un suo brano - Dio ha fatto la Calabria? Io spero che si faccia il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno deve fare qualcosa per la Calabria». E, ancora. «Ho conosciuto un ragazzo calabrese che prendeva il traghetto per la Sicilia, dove trovava una ragione, la cultura. In Calabria non c'è veramente niente, ma niente che sia niente».
Così Antonello Venditti, noto cantautore romano, introduceva una sua canzone in un concerto in Sicilia. Sono parole che nel bene e nel male toccano tutti i calabresi, i quali in molti potranno dire, «si ha ragione, in Calabria non c'è niente che sa di niente». Allora noi ci chiediamo, ma perchè togliere ad ogni calabrese il diritto di esistere e di poter migliorare la terra in cui vive? Anche se Venditti indica una soluzione, cioè la realizzazione del ponte dello stretto, noi pensiamo che questa opera non è in grado di portare nè la cultura, di cui lui stesso denuncia l'assenza, ne l'esistenza di una terra designata da Dio, degna di appartenere all'Italia. Un ponte con quelle caratteristiche, nel suo genere velocizzerà il traffico, porterà più servizi nei trasporti, sarà costituito da cemento e realizzato da operai bisognosi di lavoro, infine se i Calabresi potranno mai vedere la conclusione dei lavori nella sua piena decenza e legalità, potranno ottenere un po' di economia locale, altrimenti saremo già in grado di immaginare quale scenario si potrà delineare all'orizzonte; mazzette, tangeti, opere incomplete e progetti irresponsabili.
Caro Antonello, purtroppo non possiamo negarlo, ma pensiamo che sei caduto molto in basso dicendo che qui in Calabria tutto sa niente di niente, noi ringraziamo Dio per aver creato la Calabria, considerato che è l'unica cosa buona ricevuta dai dagli uomini che l'hanno successivamente martoriata; questa terra è tra i territori nazionali ed internazionali più belli al mondo. Noi ti invitiamo a visitare tutta la Calabria passando per le coste e le montagne, addentrandoti tra i boschi dell'appenino Calabrese, dove potrai constatare, che questi boschi sono i più belli d'Italia in quanto hanno una varietà interminabile di vegetazioni uniche nel paese, ti invitiamo a visitare i fondali marini e le moltissime località dai diversi colori, costumi, tradizioni e culture. Ti ricordiamo che la Calabria nella sua storia ha sempre accolto molti popoli, gli stessi che si sono stanziati e che oggi costituiscono la ricchezza culturale che fa dei buoni Calabresi e sono molti non pensare siano pochi, uomini che si sanno meglio integrare, meglio crescere e diventare qualcuno, meglio accogliere e far integrare nel proprio territorio.
Noi ti invitiamo a chiedere tra gli ambienti ospedalieri di tutto il mondo e troverai sicuramente il nome di un Calabrese affermato a fianco al prefisso Prof. che è stato partecipe di ricerche mediche ed esperienze professionali che non sono da tutti, ti invitiamo a chiedere anche nel tuo ambiente dello spettacolo e della musica e troverai moltissimi calabresi bravi e capaci di dar testa ad altri connazzionali, ti invitiamo a studiare un po' di cultura letteraria nazionale e troverari diversi letterati, scrittori e poeti calabresi, degni di esserlo stato.
Come tu esterni nel tuo monologo, dicendo che un calabrese deve andare in Sicilia a trovare la cultura, dirai - ecco la conferma, essi sono andati fuori dalla Calabria a crescere ed a maturare la vera cultura - noi ti rispondiamo - è la Calabria che li ha cresciuti, che li ha preparati a cercare il successo per una vita migliore - e se persone come te invece di venire in calabria chiedere migliaia di euro per una serata con 120 minuti di esibizione su un palco di qualche festa patronale, destinassero parte di quei proventi a cause sostenute da molte associazioni o enti a favore di calabresi bisognosi di vita e di cultura, proprio come le iniziative promosse ad esempio dell'Associazione "Memorial Musolino", inanzitutto sarai degno di criticare ciò che vuoi e poi anche noi potremmo dire Venditti ha contribuito a fare qualcosa per la Calabria. Antonello è inutile guardare lontanto per cercare qualcuno che possa aiutare la Calabria ed i Calabresi, a volte quel qualcuno potrebbe essere egli stesso.
Noi calabresi superstiti in questa terra, ci spendiamo da anni per cercare di portare giustizia e legalità in calabria, portando sulle proprie spalle il peso di uno stato assente e lavorando per ottenere un futuro migliore per tutti, senza avere in cambio alcun degno servizio da cittadino; noi siamo quelli a cui sta tutto bene, anche le critiche di un cantautore romano, siamo quelli che se ci facciamo sfruttare il territorio come spazzatura per raccogliere i rifiuti tossici e radioattivi dei paesi che li producono, nessuno obbietta, siamo quelli che mandano i propri figli a frequentare scuole costruite con materiali tossici, siamo quelli che cadono nel torbido inganno dei voti, eleggendo esponenti non calabresi nel proprio territorio come oracoli del cambiamento (vedi Mastella, Sgarbi, Gasparri, ecc.), siamo quelli che non hanno il coraggio di parlare per il bene della propria famiglia, siamo quelli che comunque vogliamo vivere serenamente portando una croce che ancora nessuno a saputo scrollarsi di dosso, NOI SIAMO CALABRESI e questa è la nostra croce che potrà non piacere a qualcuno, ma ciò che si deve sapere è quanto affermava Giuseppe Mazzini, "l'Italia sarà, ciò che il Mezzogiorno sarà" (chi meglio della Calabria rappresenta il Mezzogiorno?).
Paolo Barbalace
A causa del polverone sollevato dal video presente in rete in cui si può ascoltare quanto Venditti esprime alla Platea di Marsala nell'estate del 2008 riguardo la Calabria, lo stesso cantautore smorza le polemiche e precisa:
"L'ascolto integrale delle mie dichiarazioni attraverso il filmato pubblicato su YouTube, peraltro senza alcun consenso nè da parte mia nè da parte dell'organizzatore del concerto, rende il significato esatto delle mie parole", dice Venditti, attraverso i suoi legali.
"In quel concerto ho dedicato 'Stella', una canzone-preghiera, alla Calabria, - spiega il cantautore - una terra che amo moltissimo ma che è, sotto molti profili, disagiata per notissimi problemi che ne pregiudicano il futuro sereno che invece meritano tutti i calabresi, soprattutto i giovani. In questo senso ho auspicato che "qualcuno deve fare qualcosa", aggiunge il cantautore romano.
"La mia denuncia nata, lo ripeto, dall'amore per la terra calabrese e per le persone oneste che la abitano ha mutato il proprio significato attraverso il gioco di omissioni e tagli giornalistici alle dichiarazioni rese, nonché di commenti certamente non continenti che mi hanno descritto come un male al pari della 'ndrangheta. A conferma di una polemica confezionata devo aggiungere che la notizia non può essere annoverata fra quelle di cronaca, dato che il concerto si è svolto nell'estate del 2008 e non, come il sito Strill.it vorrebbe far credere, 'la scorsa estate'. Nell'estate del 2009 ho cantato nuovamente in Calabria, nell’area portuale di Corigliano Calabro, esprimendo ancora parole d'amore e di denuncia davanti a 100 mila persone. Tutti hanno capito ed applaudito. Ma se, come è evidente, si preferisce il silenzio di chi denuncia ciò vuol dire che le parole possono ancora muovere le coscienze. Ciò di cui invece bisogna aver terrore è proprio il silenzio".
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