Per concludere nel migliore dei modi i festeggiamenti in onore del quarto centenario della nascita del famosissimo pittore di Taverna, conosciuto come "Il Cavaliere Calabrese" , proporrò al gentile viaggiatore calabrese uno scorcio della sua vita e la Pinacoteca a Taverna a lui dedicata.
Quello dedicato a Mattia Preti è stato un evento senza precedenti per la Calabria festeggiare il quarto centenario attraverso la visita alla Pinacoteca della sua città natale. Proprio come fece Mattia Preti, che attraverso la sua pittura riuscì a suggestionare e appassionare le più alte corti europee dell’epoca.
Da Taverna, città natale di Preti, ai piedi della Sila piccola catanzarese, fino a La Valletta, dove Mattia Preti concluse la sua lunga e straordinaria carriera artistica. Ma entriamo nella vita del pittore, è' detto anche il Cavaliere Calabrese perché nato in Calabria il nostro pittore, e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma. Attivo in Italia e a Malta, fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana.
Preti nasce terzo di una numerosa stirpe appartenente al ceto intermedio delle famiglie "onorate", non ricche di possedimenti o beni materiali ma di "qualità morali e intellettuali", come rilevò nel 1929 Alfonso Frangipane, il più tenace e assiduo ricercatore di documenti pretiani, ricordando la separazione fra ceti elaborata nel 1605.
La madre, Innocenza Schipani, apparteneva ad una delle quattordici famiglie nobili di Taverna, da tempo insediata nel borgo di San Martino, nella cui chiesa parrocchiale possedeva una cappella gentilizia che ospitò il battesimo del piccolo Mattia il 26 febbraio 1613, due giorni dopo la nascita.
Don Marcello Anania, suo precettore lo istruì «nella grammatica e nelle buone lettere, nel corso dei quali studiò spinto da un genio naturale, solea copiare alcune stampe degli elementi del disegno lasciate in casa da Gregorio suo fratello, allorch'ei partì per Roma».
Dopo un breve soggiorno a Roma, Mattia approda nel 1653 a Napoli e subì l'influenza di un altro grande pittore del periodo: Luca Giordano. Nella città partenopea il Preti contribuì a dare sviluppo alla scuola pittorica napoletana. Nel complesso monumentale di San Domenico, fondato nel 1465, ha sede oggi il Museo Civico di Taverna, istituito dall’Amministrazione Comunale nel 1989.
E’ del 3 ottobre 1994, l’apertura al pubblico, inizialmente limitata al piano terra. Del 3 gennaio ’95, il primo allestimento dedicato ai secoli XVII-XIX che ha preceduto l’inaugurazione nel 1998 delle attuali sedici sale espositive, facenti parte di due settori ove sono conservate opere d’arte databili dal XVII al XX secolo. Dall’ingresso principale del palazzo, attraverso l’antico porticato domenicano, si accede al settore A del museo.
Lungo il percorso: i resti di un laboratorio dei Frati, una serie di sculture in tufo. In due vani adiacenti al chiostro: la sede del Laboratorio di Restauro del museo e la stanza della Spezieria.
In prossimità dell’Ufficio Direzione e Laboratorio Multimediale, otto foto pretiane dei Fratelli Alinari ornano le pareti del vano scala che si apre sulla destra ad un piccolo vano ov’è custodita l’originale formella di fondazione della Chiesa di San Domenico, risalente all’anno 1465.
Al primo piano, la visita inizia nella sala Pitera’ Quattromani, nome dalla famiglia donatrice del Mobilio di Farmacia ivi esposto, costruito da falegnami intagliatori locali nel sec.XIX.; di fronte, un grande cartone disegnato, progetto per la croce astile creata da Bernasconi nel 1903. Nella sala Gregorio Preti, i dipinti ad olio su tela di Gregorio Preti e del suo ambito, raffiguranti: San Vincenzo Ferrer, San Giacinto, San Giovannino; l' inusitata Santa Caterina da Siena di Giovan Battista Spinelli; due quadroni di Ignoti Artisti meridionali del sec.XVII, raffiguranti rispettivamente il Martirio di San Lorenzo (copia seicentesca dall’originale di Ribera) e la Deposizione di Cristo dalla Croce.
Da qui si accede alla sala Mattia Preti, ove sono esposte due splendide opere del Cavalier Calabrese: la Madonna degli Angeli, e i Santi Pietro e Paolo; del suo ambito, Jaele che uccide Sisara. Nella sala dell’arte lignea, un gruppo di sculture policrome d’ignoti artisti meridionali.
Dodici dipinti assegnabili alla bottega dei fratelli Sarnelli, documentati a Napoli tra il 1742 ed il 1793, occupano la parete centrale della sala a loro dedicata, in concomitanza della quale si trova la piccola sala dei domenicani, sulle pareti, quattro dipinti d’Ignoti Artisti provinciali del XVIII secolo.
Alla fine del corridoio, la sala Cua ove si possono vedere i ritratti ottocenteschi di Giuseppe Cua, Medico della Regina Madre dei Borboni ed Antonio Cua, Matematico e Ingegnere del Santuario di Pompei, oltre a tre disegni dell’epoca.
Lo spazio del museo assegnato all’arte serica, conserva preziosi tessuti e paramenti sacri lavorati da artieri del XVII-XVIII-XIX secolo; quello dei disegni e delle stampe, un raro disegno di Mattia Preti raffigurante L’Apoteosi di San Pietro Celestino ed una ricca raccolta di stampe dell’epoca.
La visita al settore A si conclude con la Sala Multimediale intitolata al Teologo e Cosmografo Gian Lorenzo Anania, vissuto a Taverna nel XVI secolo. Nel settore B, destinato all’arte dei secoli XX e XXI, il percorso di visita è compreso in cinque spazi allestiti permanentemente, contraddistinti dai nomi di artisti quali Umberto Boccioni, Angelo Savelli, Carmelo Savelli e da due raccolte: Mail Art (arte postale), disegni e stampe.
All’interno sono documentati Angelo e Carmelo Savelli, Francesco Guerrieri, Mirella Bentivoglio, Carmine Di Ruggiero, Vincenzo Accame, Luciano Caruso, Nancy Grossman ed altri noti esponenti della ricerca artistica contemporanea.
La sala n°16 che conclude la visita al Museo Civico di Taverna, è intitolata al grande studioso calabrese Alfonso Frangipane (Catanzaro 1881 – Reggio Calabria 1970), autore di impagabili contributi storico-critici sui beni culturali della regione e sull’opera di Mattia Preti; ospita ciclicamente mostre a carattere tematico, rassegne di Autori contemporanei, inserite nel programma annuale proposto dalla Direzione e dal Comitato Scientifico dell’Istituto Culturale della città di Taverna.
Maria Lombardo
Consigliere Commissione Cultura CDS
Centro Studi e Ricerche
Comitati Due Sicilie.